Danni al Memoriale dell'Olocausto a Lione: "La Repubblica non permetterà mai che venga commesso alcun atto antisemita"

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Danni al Memoriale dell'Olocausto a Lione: "La Repubblica non permetterà mai che venga commesso alcun atto antisemita"

Danni al Memoriale dell'Olocausto a Lione: "La Repubblica non permetterà mai che venga commesso alcun atto antisemita"
Il sindaco di Lione e il prefetto hanno deposto una corona di fiori davanti al memoriale della Shoah in Place Carnot.

Venerdì 5 settembre, il prefetto delegato interministeriale per la lotta contro l'antisemitismo, Mathias Ott, era presente in Place Carnot a Lione per deporre una corona di fiori al memoriale della Shoah, recentemente danneggiato.

Mentre gli attacchi antisemiti aumentano nel dipartimento del Rodano, il prefetto delegato interministeriale per la lotta contro l'antisemitismo, Mathias Ott, ha visitato l'area metropolitana di Lione venerdì 5 settembre.

Accompagnato dal sindaco di Lione e dal rabbino capo della regione, quest'ultimo si è recato al memoriale della Shoah in Place Carnot per deporre una corona di fiori sul monumento recentemente danneggiato : "Sono venuto per portare un messaggio di sostegno e solidarietà alla comunità ebraica, che è rimasta particolarmente colpita dai danni a questo memoriale della Shoah", ha dichiarato il prefetto alla stampa.

Ricordiamo che il 30 agosto sulla targa commemorativa del memoriale è stata scoperta la scritta "Free Gaza", "una deturpazione che rientra in un contesto più ampio di crescenti atti antisemiti nel Paese", ha ricordato il prefetto.

Di fronte a questo nuovo atto vandalico, Mathias Ott ha insistito sul fatto che la Repubblica "non permetterà mai che alcun atto di antisemitismo passi inosservato". Il sindaco di Lione, da parte sua, ha sottolineato l'importanza di agire rapidamente: "Qualsiasi atto, qualsiasi osservazione antisemita o razzista deve essere immediatamente affrontata e riformulata (...) affinché la giustizia possa fare il suo lavoro". Riguardo al popolo ebraico, Grégory Doucet sostiene che è necessario "garantire la loro sicurezza", in particolare monitorando i luoghi di culto.

Per il rabbino capo dell'Alvernia-Rodano-Alpi, Daniel Dahan, questi atti sempre più ricorrenti derivano dal clima di tensione attuale e sono amplificati dai social network: "Nella mente delle persone c'è molta confusione, confondono tutto perché si tratta di conflitti geopolitici complessi".

A seguito della denuncia presentata dal presidente dell'Associazione Memoriale della Shoah, Jean-Olivier Viout, la questione è stata deferita alla giustizia. Il prefetto, pur avendo dichiarato di non avere informazioni sull'indagine in corso, ha affermato di avere "piena fiducia " nella polizia del Rodano per fornire una risposta giudiziaria "degna di questo atto indicibile".

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